La visione atomistica, fino ad ora
dominante nella ricerca scientifica, tende a concentrare l'attenzione
sul singolo oggetto. Ne studia le caratteristiche fisiche e chimiche,
la struttura e come si comporta quando entra in una relazione di forza
con altri oggetti.
Nella moderna visione olistica ciò che
dobbiamo prendere in considerazione non sono più le singole parti
isolate e indipendenti ma dobbiamo considerare la relazione reciproca
che si instaura nella formazione di una struttura complessa.
Gli atomi quindi esistono ma non sono
oggetti indipendenti, hanno una vita di relazione tra di loro che dà
luogo a strutture collettive, nella visione olistica quindi le parti
hanno significato nella comprensione che il loro essere in relazione è
parte integrante della struttura collettiva.
Come entrano in relazione tra loro le parti?
Può esserci una interazione attraverso
la forza, respingo o attraggo, oppure l'interazione è attraverso la
fase, l'oscillazione in fase di più oggetti dà un oggetto coerente.
Il primo tipo di interazione richiede
l'utilizzo di una grande quantità di energia per contrastare le forze
dell'ambiente circostante il secondo tipo richiede una coscienza in
grado di leggere l'informazione e sincronizzare le parti.
Un esempio che ben dimostra questo
concetto è quello dell'orchestra: ogni singolo orchestrale è in
relazione col suo strumento attraverso la forza, per suonare deve
utilizzare una certa quantità di energia. Se si trova in un sistema non
coerente in cui ogni orchestrale suona per suo conto dovrà utilizzare
molta più energia per far sentire il proprio strumento. Il risultato
del sistema sarà un caos di suoni. Se c'è un direttore di orchestra gli
orchestrali possono entrare in fase reciproca. Senza apporto di
energia, cioè il direttore non deve fare un suono più forte degli altri
ma deve dare l'informazione necessaria perché gli orchestrali possano
sincronizzarsi e creare una sinfonia. A questo punto è necessaria molta
meno energia perché ogni strumento partecipa alla melodia, non c'è più
il caos e l'orchestra si muove in fase.
Possiamo supporre che ciò che vale per
le particelle sia valido anche per gli esseri viventi composti da
miliardi di cellule in coerenza tra loro e ciò che permette tale
coerenza è il senso di sé, Io esisto.
Un sistema che mantiene un'alta coerenza interna è un sistema in salute, se la coerenza si perde subentra lo stato patologico.
Nello stesso modo possiamo pensare agli
esseri umani in relazione reciproca. In questo momento la specie umana è
ancora differenziata in individui, l'evoluzione possibile è che ci sia
una condensazione con un'interazione tra gli individui di tipo
coerente. L'interazione dominante è ancora una interazione di forza e
di potere, ci sono interazioni fasiche ma ancora troppo limitate. La
possibilità evolutiva è che si sviluppi il senso di appartenere tutti
alla stessa umanità, la coscienza di essere tutti parte di un unico
grande organismo e di muoverci tutti per il benessere del pianeta e
dell'umanità.
L'interazione risonante è un'interazione
che prende la globalità dell'individuo perché per esserci coerenza
tutti gli oscillatori devono essere in fase, l'intero organismo deve
essere in fase per diventare coerente e per trovare una fase con gli
altri organismi.
L'ambiente ci costringe a interazioni di
forza (stress) che creano contrasto con la naturale coerenza del
sistema, quindi quando entriamo in una relazione di tipo
attrattivo/repulsivo (istinto alla sopravvivenza) ci allontaniamo dalla
coerenza del sistema (benessere globale), perdiamo coerenza e entriamo
nello stato di malattia, quando ci allineamo alla coerenza del sistema
ritroviamo lo stato di salute.
La coerenza del sistema è percepibile
nell'organismo come un'oscillazione, una marea che nella terapia
craniosacrale chiamiamo sistema respiratorio primario.
All'ascolto dei ritmi di una persona
possiamo percepire una marea corta relativa all'oscillazione delle
parti dell'individuo (organi), una marea media relativa all'individuo
indifferenziato (persona), e una marea lunga relativa all'ambiente in
cui vive l'individuo (natura). Queste tre oscillazioni non sono
separate ma coesistono su diversi piani come le onde e le maree
dell'oceano. Riportare consapevolezza ai ritmi permette di riallineare
le parti non coerenti (separate) e di renderle nuovamente coerenti
ampliando la sensazione di unità.
La marea corta è percepibile come un
movimento di flesso estensione con 8/12 oscillazioni al minuto, ci
permette di agire sulle strutture riportandole in coerenza reciproca
con rilascio della tensione trattenuta.
La marea media presenta circa 2, 5
oscillazioni al minuto, è la coerenza della persona, quando siamo
consapevoli della marea media non lavoriamo più sulle parti ma sulla
persona nella sua integrità.
La marea lunga presenta un'oscillazione
di circa 2 minuti, permette la connessione col sistema più grande in
cui ci troviamo, è la stessa connessione e lo stesso senso di benessere
che proviamo quando siamo in relazione empatica con la natura, ad
esempio davanti a un tramonto.
Portare coerenza nel sistema significa
riconnettere la coscienza alle maree, liberare l'energia trattenuta
nelle relazioni di forza all'interno del sistema (tensioni) e renderla
disponibile alla salute e alla gioia di vivere.
Gianluca Del Bono
Gianluca Del Bono
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